Neurologia


L'invecchiamento della popolazione è correlato ad un maggior numero di danni cognitivi, con un aumento dell'incidenza di demenza , tra cui la malattia di Alzheimer.
E come già avvenuto per le malattie cardiovascolari la ricerca è volta a definire i fattori di rischio della demenza.
Un articolo pubblicato su Archives of Neurology 2002 ha dimostrato che gli alti livelli di colesterolo totale e di LDL sono associati ad un danno cognitivo, e che la riduzione dell'ipercolesterolemia potrebbe rappresentare una strategia in grado di prevenire i danni cognitivi e forse rallentare la malattia di Alzheimer.
Tuttavia l'impiego delle statine necessità di studi approfonditi.

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Nella sclerosi multipla i fattori di crescita neurotrofici rappresentano un'area di grande interesse , in grado di riparare i danni di questa malattia demielinizzanti.
Il CNTF ( ciliary neurothrophic factor ) è un potente fattore per la sopravvivenza dei neuroni e degli oligodendrociti e potrebbe svolgere un importante ruolo nel ridurre la distruzione tessutale durante episodi infiammatori ( Archives of Neurology 2002 ).

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Studi hanno riferito di variazioni circadiane nell'insorgenza di ictus ischemico.
La ricerca pubblicata su Archives of Neurology 2002 ha confermato che l'ictus ischemico ha un picco nel mattino. Alla base, un'innalzamento della pressione sanguigna, che interessa anche le persone senza ipertensione, e l'ipercoagulabilità.
Pertanto interventi farmacologici preventivi, finalizz ati a ridurre questi fattori di rischio alla mattina potrebbero risultare vantaggiosi nel ridurre l'incidenza di ictus ischemico.

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Xagena 2002