Emorragia dopo lieve trauma cranico in un paziente trattato con Pradaxa: complicanze neurochirurgiche degli inibitori diretti della trombina
Dabigatran etexilato ( Pradaxa ) è un anticoagulante orale che agisce come un inibitore diretto della trombina.
I grandi studi clinici randomizzati hanno mostrato che i più alti dosaggi di Dabigatran ( 150 mg due volte al giorno ) sono superiori al Warfarin ( Coumadin ) in termini di incidenza di ictus e di embolia sistemica nei pazienti con fibrillazione atriale non valvolare.
Nel 2010, la FDA ( Food and Drug Administration ) ha approvato l'uso del Dabigatran nella prevenzione di ictus ed embolia sistemica nei pazienti con fibrillazione atriale.
L’impiego di Dabigatran presenta dei vantaggi rispetto al Warfarin, perché i pazienti non necessitano di sorveglianza di routine riguardo ai tempi di protrombina o all’INR ( International Normalized Ratio ).
Tuttavia, ad oggi, non è stato identificato nessun farmaco in grado di revertire l’azione di Dabigatran in caso di grave emorragia.
Medici del Dipartimento di Neurochirurgia, University of Utah, a Salt Lake City ( Stati Uniti ), hanno riferito del caso di un paziente anziano con fibrillazione atriale in trattamento con Dabigatran, che ha presentato un’emorragia intracranica in rapida espansione dopo una banale caduta.
Il paziente è morto poco dopo, senza che i chirurghi riuscissero ad arrestare l’emorragia massiva.
Questo caso ha messo in evidenza un’importante limite nell’impiego dell’anticoagulante Pradaxa.
Fonte: Journal of Neurosurgery, 2012
XagenaHeadlines2012