Primo soccorso, un dovere morale.

A cura di Elisabetta Burgo, I.P. Centro Mobile di Rianimazione, Roma



Soprattutto in estate, sulla spiaggia o lungo le strade, può capitare di imbattersi in chi ha avuto un malore per il caldo, o una contusione o una ferita in seguito ad un incidente, cosa fare?
Ricordiamo innanzitutto che soccorrere significa prima di tutto "non nuocere", significa essere in possesso di alcune nozioni, di alcune manualità e saperle mettere in pratica facilmente.
Significa mantenere la calma, valutare l'ambiente nella sua realtà, sapere a chi rivolgersi, stabilire le azioni da intraprendere e in quale ordine.
Significa sapere sfruttare tutto ciò che l'ambiente dell'infortunio offre per trasformarlo in soccorso; è l'arte di arrangiarsi con intelligenza: sfruttare una cravatta o una cintura per fermare un'emorragia; un cartone o un pezzo di legno per immobilizzare una frattura; un fazzoletto per proteggere una ferita; un paio di giacche e due bastoni per improvvisare una barella, ecc.

Significa soprattutto un dovere morale verso noi stessi prima ancora che verso gli altri; significa fare per gli altri ciò che vorremmo fosse fatto per noi qualora fossimo nella stessa situazione.
Ma quale è la differenza tra primo soccorso e pronto soccorso?
1) Primo soccorso


Non occorre il diploma di I.P. né tanto meno, la laurea in medicina e chirurgia.
Non è obbligatorio per legge è semmai un dovere morale.

Chi lo presta non e' tenuto in alcun modo a fare diagnosi.

Le conseguenze penali sono rare ma possibili

2) Pronto soccorso

Può essere eseguito esclusivamente da personale specializzato
Obbligatorio diploma di I.P. o la laurea in medicina e chirurgia.
E' obbligatorio per legge (altrimenti si configura il reato di omissione di soccorso)
Si richiede s empre la diagnosi
Le conseguenze penali: frequenti e comunque sempre possibili.

Se chi interviene per primo lo farà in modo corretto avrà posto le basi per una buona riuscita dei soccorsi successivi.




Xagena 2001