Sclerosi multipla: 10 casi di leucoencefalopatia multifocale progressiva con Natalizumab
Un altro paziente trattato con Tysabri ( Natalizumab ) ha sviluppato leucoencefalopatia multifocale progressiva ( PML ).
Finora sono stati segnalati 10 casi di questa infezione cerebrale spesso ad esito fatale, da quando il farmaco è stato introdotto in commercio.
Tysabri è disponibile solo per i pazienti con sclerosi multipla recidivante o con malattia di Crohn, arruolati nel piano di minimizzazione del rischio denominato Programma TOUCH.
Ogni paziente inserito nel TOUCH Prescribing Program è sottoposto a stretto monitoraggio per l’identificazione precoce della leucoencefalopatia progressiva multifocale e di altre gravi infezioni opportunistiche.
La leucoencefalopatia multifocale progressiva è causata da un poliomavirus, denominato virus JC. Il virus JC è spesso acquisito durante l’infanzia, e normalmente rimane silente per tutta la vita. Può riattivarsi in caso di forte indebolimento del sistema immunitario.
La malattia si evidenzia con problemi della visione, perdita di coordinazione, e perdita di memoria. I pazienti che sopravvivono alla malattia rimangono spesso permanentemente disabili.
Le persone con un sistema immunitario indebolito o persone che fanno uso di farmaci immunosoppressori hanno una maggiore probabilità di sviluppare la malattia.
Il decimo caso di leucoencefalopatia progressiva multifocale con Tysabri ha riguardato un paziente che aveva assunto il farmaco per 30 mesi. Si ipotizza che l’uso di Tysabri per un lungo periodo possa aumentare il rischio di leucoencefalopatia multifocale progressiva.
Fonte: Biogen-Idec, 2009
XagenaHeadlines2009