La terapia precoce a domicilio con antinfiammatori può ridurre l'ospedalizzazione per COVID
E' stato pubblicato su EClinicalMedicine ( The Lancet ) un algoritmo per il trattamento domiciliare dei pazienti COVID-19 in grado di prevenire il ricovero in ospedale.
Lo studio è stato disegnato dall'Istituto Mario Negri di Milano.
Nei primi 2-3 giorni il virus SARS-CoV-2 è in fase di incubazione e la persona non presenta risulta asintomatica. Nei 4-7 giorni successivi, la carica virale aumenta facendo comparire i primi sintomi. Intervenire in questa fase, iniziando a curarsi a casa e trattando il COVID-19 come qualsiasi altra infezione respiratoria, ancora prima che sia disponibile l'esito del tampone, potrebbe aiutare ad accelerare il recupero e a ridurre il ricovero ospedaliero.
Gli antinfiammatori non-steroidei ( FANS ) sono i farmaci più indicati nelle prime fasi della malattia.
Lo studio del Mario Negri ha coinvolto 90 pazienti con forma lieve di COVID-19, che sono stati trattati a casa dai medici di famiglia secondo il protocollo proposto.
Questo intervento si è tradotto in una diminuzione da 13 a 2 pazienti della necessità di ospedalizzazione e una riduzione di oltre il 90% del numero complessivo di giorni di ricovero e dei relativi costi di trattamento, rispetto a un gruppo di pazienti con le stesse caratteristiche, ma che avevano ricevuto altri regimi terapeutici.
Il limite dello studio è nel disegno retrospettivo.
Le conclusioni dello studio del Mario Negri sono state confermate da un articolo apparso su The Lancet, condotto da ricercatori inglesi e australiani, che ha adottato un approccio precoce basato su un preparato anti-asma, la Budesonide, contenente una piccola quantità di Cortisone, da somministrare per via inalatoria nelle primissime fasi della malattia. ( Xagena_2021 )
Fonte: Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano, 2021
Xagena_Medicina_2021