Il trattamento con farmaci per ADHD nei pazienti in età pediatrica e nei giovani adulti è associato a mortalità


Dopo la segnalazione di morte improvvisa nei pazienti che assumono farmaci per trattare il disturbo da deficit di attenzione e iperattività ( ADHD ), Ricercatori dell’University College London in Gran Bretagna si sono posti l’obiettivo di identificare i casi di morte tra i pazienti a cui erano stati prescritti i farmaci stimolanti e l’Atomoxetina, e di verificare l’associazione tra questi farmaci e la morte improvvisa.

Sono stati identificati i pazienti di età compresa tra 2 e 21anni, utilizzando l’UK General Practice Research Database ( GPRD ) nel periodo 1993-2006, e sono state esaminate le prescrizioni di Metilfenidato ( Ritalin ), Dexamfetamina ( Adderall ) o di Atomoxetina ( Strattera ).

In una coorte di 18.637 pazienti-anno, è stata riscontrata la morte di 7 pazienti.
La causa di morte è stata ottenuta per 6 pazienti. Nessuno è deceduto per morte improvvisa.

Lo studio ha mostrato nessun incremento nel rischio di morte improvvisa associato agli stimolanti o all’Atomoxetina, anche se è stato osservato un aumento del rischio di suicidio.
Sebbene non si possa escludere che i farmaci abbiano contribuito all’aumentato rischio di suicidio, ci possono essere altri fattori che possono predisporre al suicidio degli adolescenti, come la depressione e il comportamento antisociale, che frequentemente coesistono con l’ADHD .
Secondo gli Autori, è opportuno identificare e monitorare i pazienti ad aumentato rischio cardiovascolare e quelli ad aumentato rischio di suicidio, particolarmente i maschi con altre condizioni co-morbide.

Fonte: Drug Safety, 2009

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