Anticoagulanti: la variabilità genetica può influenzare la risposta al Warfarin


Ricercatori della Vanderbilt University hanno valutato i genotipi CYP2C9 ( CYP2C9*1,*2, e *3 ) e gli aplotipi VKORC1 ( A e non-A ) in 297 pazienti, che avevano iniziato il trattamento anticoagulante con Warfarin ( Coumadin ).

Sono state confrontate le caratteristiche cliniche e la risposta alla terapia determinata dal valore INR ( International Normalized Ratio ) e dagli eventi emorragici.

Le scoperte confermano le precedenti ricerche: i 2 geni, VKORC1 e CYP2C9, aiutano a predire la risposta di un paziente al Warfarin.

Dallo studio si è evidenziato che sebbene entrambi i geni influenzano in modo significativo la risposta al farmaco dopo le prime 2 settimane di terapia, solo le variazioni di VKORC1 predicono la risposta entro la prima settimana di terapia.

Le variazioni della coagulazione del sangue in VKORC1 aiutano a spiegare perché alcuni pazienti richiedano un più basso o un più alto dosaggio di Warfarin per ottenere pieni benefici.

Mediante screening genetico per la ricerca di variazioni nel gene VKORC1, sarebbe possibile determinare il dosaggio ottimale di Warfarin in modo più rapido e preciso, aumentando in tal modo la sicurezza e l’efficacia del trattamento anticoagulante.

Dopo la scoperta dei 2 geni che svolgono un ruolo nella risposta al Warfarin, nel 2007 l’FDA ( Food and Drug Administration ) ha approvato cambiamenti nella scheda tecnica, istruendo i medici a far uso del test genetico per determinare il dosaggio iniziale del Warfarin.

Si stima che negli Stati Uniti, due milioni di persone assumono l’anticoagulante Warfarin per prevenire eventi trombotici dopo infarto miocardico, ictus o intervento chirurgico maggiore.
Nonostante il suo ampio uso, i medici trovano che il Warfarin sia un farmaco di non facile gestione a causa delle ampie risposte individuali; un dosaggio troppo alto puù causare eccessivo sanguinamento, mentre un dosaggio troppo basso permette la formazione di trombi. ( Xagena_2008 )

Fonte: National Institutes of Health, 2008



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