Più elevata mortalità tra i pazienti trattati con Motesanib: sospeso l’arruolamento nello studio MONET 1


Amgen ha deciso di sospendere temporaneamente il trattamento con il suo farmaco sperimentale Motesanib, a causa del più elevato numero di morti tra i pazienti trattati con l’anticorpo monoclonale.

Il farmaco sperimentale è stato sviluppato assieme a Takeda Pharmaceutical, nel trattamento del tumore al polmone non a piccole cellule in associazione alla chemioterapia.
L’alt all’arruolamento è venuto dal Data Monitoring Committee, che aveva analizzato i dati di 600 pazienti.

Motesanib agisce bloccando la proteina VEGF, coinvolta nella crescita dei vasi sanguigni.

Il Data Monitoring Committee ha inoltre raccomandato che i pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule, squamoso, debbano interompere immediatamente la terapia con Motesanib sull’osservazione di una più alta incidenza di emottisi.

Amgen e Takeda continueranno a valutare il potenziale terapeutico di Motesanib nel tumore polmonare non a piccole cellule non-squamoso e nel carcinoma mammario avanzato.

MONET 1 ( Motesanib NSCLC Efficacy and Tolerability Study ) è uno studio di fase III, che ha arruolato 1.100 pazienti su 1.240 pianificati, con carcinoma polmonare non a piccole cellule in fase avanzata.
La forma squamosa è un sottotipo istologico di tumore polmonare non a piccole cellule, e rappresenta circa un terzo della popolazione studiata.

Motesanib è un inibitore dell’angiogenesi ed ha come bersaglio i recettori 1, 2 e 3 di VEGF ( VEGFR 1-3 ).
Inoltre l’anticorpo monoclonale possiede una diretta attività antitumorale, avendo come target una famiglia di proteine, denominate tirosin chinasi, tra cui PDGFR e c-kit.

Fonte: Amgen, 2008

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